La frontiera obbligatoria della misurazione in vivo del guadagno protesico.
Non sei soddisfatto di come senti con gli apparecchi acustici? forse un motivo c’è.
Se tutti gli ingredienti erano al loro posto, cioè avevi una buona motivazione di tornare a sentire bene e l’ apparecchio acustico era di buona tecnologia, allora forse hai sbagliato audioprotesista.
Sì perchè chi tra i professionisti dell’ udito continua ad affidare al caso, o all’ esperienza, la comprensione del guadagno acustico effettivo erogato da un apparecchio acustico, forse necessita di qualche aggiornamento ed ha bisogna di investire qualche euro nell’ acquisto di strumenti all’ avanguardia per le misurazioni in vivo.
Stop all’ incertezza.
Per essere sicuri di ciò che facciamo, noi audioprotesisti di Maico, adottiamo tutti i mezzi possibili. Riteniamo pertanto irrinunciabile l’ utilizzo di tutti quei sistemi adatti al rilevamento delle misure REM, ossia tutte quelle misurazioni eseguite direttamente sul condotto uditivo del paziente.
Personalizzazione reale dei presidi.
L’ apparecchio acustico è un dispositivo elettronico altamente personalizzato sull’ ipoacusia del paiente e sul suo stile di vita. Ok, certo. Ma il suo condotto uditivo? Non vorremo pensare che tutti i condotti uditivi siano uguali vero?
Si differenziano per lunghezza, forma, diametro. E come ogni variabile, deve essere calcolata per conoscere in modo esatto cosa accada nel momento in cui si indossa una protesi acustica.
Ecco perchè ogni applicazione di un apparecchio acustico deve essere preceduta dal rilevamento delle risonanze stesse del condotto che potrebbe amplificare, o smorzare, determinate frequenze del parlato.
Infatti, tutti i dati che si vedono normalmente al computer in fase di fitting, non sono altro che dati statistici rilevati sulla media delle risonanze di molte persone. Ma restano solo una media. Quindi molto spesso lontana dalla realtà.
Quindi dopo aver rilevato le risonanze intrinseche del condotto uditivo esterno e dopo aver indossato l’ apparecchio acustico, è necessario effettuare una nuova rilevazione delle risonanze, associata alla misurazione quindi effettiva del guadagno protesico direttamente a livello timpanico.
Solo così possiamo essere certi di quanta energia eroghiamo alle frequenze necessarie a restituirti l’ udito che meriti.